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L’Artrosi-clinica

16 aprile 2012
By , in L'Artrosi

L’artrosi è una patologia che colpisce circa il 10% della popolazione adulta generale e il 50% delle persone che hanno superato i 60 anni di età.

Definendo la patologia artrosica si vuole intendere una affezione degenerativa cronica a carico delle strutture ossee e delle componenti articolari (cartilagine, sinovia, capsula); sono inoltre di frequente riscontro fenomeni flogistici a livello delle articolazioni colpite. Caratteristicamente l’artrosi comporta perdita della cartilagine ialina associata a reazione sub-condrale che porta ad una fibrillazione della cartilagine, con proliferazione condrocitaria e formazione di agglomerati cellulari. Questi processi, uniti all’aumentato afflusso di sanguigno nell’osso subcondrale con incremento secondario della pressione ossea e relativa sclerosi, concorrono alla produzione di formazioni cistiche ed osteofitosiche marginali (Mancini, Morlacchi, 1985).

Negli stadi più avanzati dell’artrosi si riscontrano le seguenti alterazioni anatomo-patologiche che si sviluppano progressivamente:

  • alterazioni cartilaginee (colorito giallastro delle articolazioni; assottigliamento e fessurazioni; ulcerazioni che possono mettere a nudo l’osso subcondrale
  • osteofiti marginali (cercini ossei a becco)
  • osteosclerosi subcondrale (addensamento di tessuto osseo nelle zone di maggiore carico alternato a quadri di rarefazioni ossee (cavità pseudo cistiche o geodi)
  • alterazioni della membrana sinoviale e della capsula articolare

La malattia è caratterizzata da periodi in cui si alternano fasi di remissione e riacutizzazione della sintomatologia dolorosa; gradualmente compare una limitazione articolare nei vari gradi di libertà dell’articolazione affetta.

Dolori, difficoltà nelle più comuni attività della vita quotidiana, gravi limitazioni articolari, ecc., spingono il paziente a ricorrere alla chirurgia ortopedica. La crescente specializzazione della chirurgia ortopedica consente attualmente di affrontare il problema dell’artrosi attraverso l’applicazione di protesi articolari totali che permettono di alleviare il dolore, correggere le deformità e ristabilire la funzionalità dell’arto colpito. Il progresso tecnologico e la sperimentazione di nuovi materiali mettono il chirurgo nelle condizioni di impiantare protesi sempre migliori, costituite da componenti articolari aventi caratteristiche biomeccaniche tali da garantire biocompatibilità, basso coefficiente di attrito, resistenza all’usura e relativa elasticità. Il normale decorso postoperatorio generalmente consente al paziente operato di superare in tempi relativamente brevi taluni aspetti della patologia legati al dolore (anche grazie all’escissione chirurgica della capsula articolare che elimina almeno in parte la componente informativa nocicettiva) ed alla limitazione articolare (in virtù della ricostituzione artificiale dei rapporti articolari).
Occorre tuttavia sottolineare il fatto che, come per ogni altra patologia degenerativa ad andamento subdolamente cronicizzante, anche dopo l’intervento chirurgico possono permanere indefinitamente taluni problemi di importanza cruciale per un recupero veramente ottimale. Il paziente spesso giunge all’osservazione del riabilitatore presentando contrattura muscolare antalgica, con riduzione dell’articolarità effettivamente utilizzata ed ipotrofia muscolare, specie a carico di taluni gruppi di muscoli; in molti casi di artroprotesi totali di anca o ginocchio il cammino spesso permane caratteristicamente alterato anche nonostante la diminuzione della sintomatologia dolorosa  e la sostituzione dell’articolazione colpita.
Per favorire una riorganizzazione migliore di quella spontanea, il riabilitatore deve pertanto formulare ipotesi che facciano riferimento alla patodinamica della malattia artrosica, per comprendere quali siano i meccanismi che sin dalle prime fasi del processo degenerativo conducono alla comparsa di un complesso sintomatologico da superare attraverso la proposta di specifiche esercitazioni: ciò richiede l’utilizzo di alcune importanti conoscenze relative allo studio delle relazioni esistenti tra Sistema Nervoso Centrale e tessuti definiti di sostegno (De Giovannini, 1993).
Dopo questa iniziale esposizione di carattere essenzialmente clinico, se lo desiderate, potete proseguire collegandovi alla pagina dei processi patodinamici dell’artrosi.

BIBLIOGRAFIA

De Giovannini E. Il trattamento riabilitativo delle lesioni traumatiche dell’arto inferiore. Milano, Monduzzi Ed., 1993

Mancini A, Morlacchi C. Clinica Ortopedica. Padova, Piccin Ed., 1985

 

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